Eccoci giunti alla fine di questo anno scolastico: indimenticabile, complesso, surreale e potremmo trovare innumerevoli vocaboli, ma, per sfuggire alla trappola della retorica, preferisco descrivere la singolarità di quest’ultimo periodo con le parole di un nostro piccolo alunno di scuola dell’infanzia, che in occasione di un videosaluto ha chiesto: “Maestra, perché sei dentro il computer?”

Quando si giunge al termine di un percorso risulta spontaneo fare dei bilanci e quest’anno abbiamo spesso sentito ripetere la frase “Andrà tutto bene”.

E’ andato tutto bene?

Difficile rispondere, troppe le esperienze, troppe le sensazioni, troppi i punti di vista e forse troppo contrastanti tra loro.

Innegabile la difficoltà di questa particolare esperienza, che però ha lasciato qualcosa di positivo.

Gli alunni hanno scoperto che cellulari e computer non servono solo per giocare e vedere video, ma sono uno strumento per imparare e per stare vicini anche se lontani. Hanno soprattutto apprezzato il valore della scuola come spazio di vita.

I genitori, trovatisi a ricoprire un ruolo non loro e a dover supportare incessantemente i figli nello studio, hanno imparato ad apprezzare la delicata arte dell’insegnare.

I docenti si sono formati e sono cresciuti professionalmente ed è stato motivo di orgoglio vedere maestre “vecchio stampo” destreggiarsi egregiamente tra link, account e conference call.

Famiglie ed insegnanti hanno potuto toccare con mano il senso della comunità scolastica e riscoprire l’importanza del rapporto dialogico di collaborazione tra le due agenzie formative.

A tal proposito appare doveroso un ringraziamento particolare ai rappresentanti di classe che con impegno e pazienza hanno collaborato per permettere a tutti di dare continuità all’esperienza scolastica, anche in un periodo di didattica a distanza, che forse non è ancora terminato.

E allora guardiamo al futuro scolastico, un futuro ancora sospeso e ricco di antitesi, dove convivono paura e fiducia, informazione e silenzio, certezze e dubbi.

Restando in tema di contrasti, saluto tutti con un quadro del pittore futurista Giacomo Balla dal significativo titolo “Pessimismo e ottimismo”, dove coesistono due stati d’animo dell’uomo: il pessimismo identificato dal colore nero e da forme spigolose che convive con il chiaro e tondeggiante ottimismo.

 Auguro allora che le vacanze estive possano aiutarci a trasformare il nero in un brutto ricordo e si possa guardare con ottimismo ad un azzurro settembre.

 

Il Dirigente scolastico

dott.ssa Angela Maria Del Vecchio

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